All’inizio di ottobre una delle aziende che gestiscono i servizi di TPL nella provincia, Gruppo Locatelli, ha segnalato uno spiacevole episodio: ignoti avevano danneggiato i sedili di un autobus, avevano imbrattato una pensilina con graffiti e scritte offensive ed avevano disseminato rifiuti in prossimità di una fermata.
Si tratta di episodi isolati ma estremamente spiacevoli, soprattutto quando si consideri il valore pubblico dei mezzi del trasporto collettivo: da un lato, questi sono acquistati e gestiti attraverso soldi pubblici, ossia della cittadinanza; per altro verso, i mezzi del trasporto collettivo sono pezzi dell’ambiente pubblico, condiviso e condivisibile da tutti/e.
Quando tali episodi assumono il valore e la forma di un reato, spetta naturalmente all’Autorità Giudiziaria ed alla Pubblica Sicurezza occuparsene. Ma prima ed oltre a ciò, deve esserci il senso di responsabilità, a partire dagli/dalle utenti del trasporto pubblico che devono mostrare la propria partecipazione nei confronti di un bene che è pubblico proprio perché è di tutti/e e non solo di qualcuno.
Anche per sollecitare e favorire la partecipazione dell’utenza, l’Agenzia per il TPL di Bergamo ha lanciato nella scorsa primavera il progetto Marta: nato da un episodio di violenza di genere consumato su un mezzo pubblico e denunciato da una coraggiosa ragazza di Bergamo – Marta, appunto – il progetto si è esteso a tutte le situazioni di violenza e disagio che possono viversi nei luoghi e nei mezzi del trasporto pubblico.
L’obiettivo ultimo del progetto non è, ovviamente, sostituirsi alle pur necessarie azioni dell’Autorità di Pubblica Sicurezza ma, piuttosto, valorizzare la partecipazione e la sensibilità di cittadini e cittadine verso questi episodi: l’auspicio è che, attraverso il progetto, si riesca a prevenire ed evitare che tali episodi accadono.
Dall’indagine ISFORT commissionata dall’Agenzia TPL di Bergamo, e presentata lo scorso 28 settembre al Palazzo della Provincia, è emerso un rapporto dettagliato sulla mobilità dei bergamaschi e delle bergamasche che il direttore dell’ente, Carlo Carminucci, ha illustrato proprio in sede di convegno.
Il rapporto, nella sua forma abbreviata, è stato reso pubblico in una news del 02.10.2024.
Qui sotto è possibile scaricare il rapporto nella sua versione integrale.
Tutti i rapporti verranno periodicamente pubblicati sul nostro sito ufficiale a questo link e resi scaricabili in formato PDF.
La giornata di studio dell’8 ottobre, svolta presso l’Aula Fornasa dell’Università degli Studi si Bergamo sede Sant’Agostino, ha consentito di approfondire una tematica di grande attualità per il settore del trasporto pubblico la cui analisi, ad oggi, non è stata completamente sviluppata. Il tema, l’analisi delle compensazioni, pur presentando aspetti tecnici molto specifici, assume un rilievo pratico notevole perché riguarda la possibilità che gli enti pubblici che affidano i servizi di trasporto collettivo possano intervenire periodicamente per valutare se il livello delle compensazioni (cioè, i trasferimenti che le imprese di trasporto ricevono per l’effettuazione di servizi pubblici) sia appropriato e coerente con la quantità e la qualità dei servizi affidati. Si tratta di un intervento che discende direttamente dalla normativa comunitaria e per questo coinvolge diversi livelli decisionali, nazionali (autorità di regolazione, ministero) e locali (enti locali, agenzie), oltre che tutti gli operatori del trasporto.
Proprio per affrontare questa tematica l’Agenzia TPL di Bergamo, insieme con l’Università di Bergamo ed il Creaf dell’Università di Brescia, hanno raccolto in due sessioni di lavoro – al mattino sui temi giuridici, al pomeriggio sugli aspetti economici - giuristi, economisti e rappresentanti della Commissione europea e dell’ART Autorità di Regolazione dei Trasporti. Ne è scaturito un dibattito molto intenso che ha anche coinvolto in modo partecipato i circa quaranta partecipanti, esponenti del mondo delle imprese di trasporto e delle istituzioni.
Nella varietà di posizioni espresse è emerso chiaramente che la verifica delle compensazioni debba svolgersi prioritariamente per evitare che i trasferimenti risultino non coerenti con la natura e la dimensione dei servizi affidati. Al tempo stesso, però, si è evidenziato che tale verifica non debba confliggere con un più generale obiettivo di miglioramento dei servizi che passa anche attraverso un miglioramento della redditività delle imprese.
In questo senso, anche in risposta alle sollecitazioni di alcuni partecipanti, è stato ribadito da parte della Dott.ssa Ivana Paniccia dell’ART che è in corso una revisione di alcune parti dell’ultima delibera anche a chiarimento di tale tema.
Nel dibattito sviluppato nel pomeriggio gli interlocutori e le interlocutrici hanno affrontato il tema del rapporto tra l’analisi delle compensazioni e le modalità di affidamento dei servizi sottolineando che, anche se applicabile sempre, l’analisi assume un valore maggiore in particolare per gli affidamenti diretti che riguardano le aziende di proprietà degli enti (il cosiddetto affidamento in house o, secondo la terminologia comunitaria, ad operatore interno).
Le modalità con le quali si è svolto l’incontro hanno consentito, oltre ad uno sviluppo completo degli argomenti, anche un’attiva partecipazione dei presenti che hanno potuto proporre i propri interventi dando vita anche a vivaci ed interessanti scambi con i relatori e le relatrici delle due sessioni di lavoro.
Martedì 8 ottobre 2024 dalle 10.00
Università degli Studi di Bergamo-Aula Fornasa, Sant’Agostino
P.le Sant’Agostino 2
L’Agenzia per il Trasporto Pubblico Locale del bacino di Bergamo, insieme al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Bergamo e il Centro di Ricerca d'Ateneo on European Affairs (CREAF) dell’Università di Brescia, ha organizzato una giornata di studio sul tema delle Sovracompensazioni nel trasporto pubblico locale in programma l’8 ottobre, presso l’Aula Fornasa dell’Università di Bergamo (Piazzale Sant’Agostino).
Il focus della giornata di studi sarà la valutazione di adeguatezza della compensazione, ovvero il valore economico riconosciuto agli operatori per gli oneri di servizio pubblico loro attribuiti, quale strumento per la regolazione dei servizi di trasporto pubblico locale.
La regolazione dei servizi di trasporto pubblico locale è andata infatti arricchendosi negli anni di molti strumenti, tutti finalizzati a garantire una maggior tutela della concorrenza e, al tempo stesso, un’adeguata misura del valore attribuito al servizio pubblico. Tra questi, la valutazione di adeguatezza della compensazione è uno strumento tra i più importanti, ma al contempo dibattuti nella giurisprudenza comunitaria e nazionale, oltre che nella teoria economica.
Non si tratta di una questione di natura puramente teorica ma, al contrario, presenta riflessi concreti sulla conduzione del rapporto tra enti affidanti ed aziende che possono incidere in modo determinante sull’equilibrio economico di questi servizi.
La giornata sarà pertanto articolata in due sessioni: la prima, al mattino, dedicata all’esame degli aspetti giuridici del tema; la seconda, nel pomeriggio, focalizzata sugli aspetti economici e regolatori del tema oggetto dell’evento seminariale.
In entrambe le sessioni si confronteranno studiosi della materia, professionisti e rappresentanti di enti pubblici e della regolazione, nazionale e comunitari come da programma allegato.
Lo scorso 28 settembre 2024 si è tenuta a Bergamo, presso la Sala del Consiglio del Palazzo della Provincia, la conferenza dedicata al Primo Rapporto sulla Mobilità nel bacino di Bergamo, una presentazione dell’indagine sulla mobilità dei bergamaschi e delle bergamasche. L’evento ha visto la partecipazione di esperti/e e rappresentanti del settore della mobilità locale e delle Province lombarde di Milano, Brescia, Lodi, Monza-Brianza e Pavia. A introdurre gli interlocutori sono stati la presidente di Agenzia TPL Bergamo Angela Ceresoli e il direttore Marcello Marino, con un primo intervento dell’Assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo Marco Berlanda.
L’indagine, commissionata dall’Agenzia al centro di ricerca ISFORT, è stata illustrata dal direttore Carlo Carminucci e ha offerto una panoramica sullo stato attuale della mobilità bergamasca.
In particolare è stata analizzata la domanda di TPL da parte dell’utenza nei quattro bacini sub-provinciali. Nello studio sono valutati gli indicatori sui volumi della domanda, sulle caratteristiche degli spostamenti e sui mezzi di trasporto utilizzati. Il direttore si è soffermato sul cambiamento dell’uso dei mezzi pubblici nell’arco degli ultimi quattro anni, ovvero nel periodo post-covid, ma anche sui cambiamenti più in generale dell’uso di bici/micro-mobilità, auto e moto. Non sono mancate valutazioni sul livello di soddisfazione dell’utenza. L’intervento si è concluso con spunti per possibili azioni di miglioramento dei servizi.
La seconda parte della conferenza ha visto commentare l’indagine dai tre ospiti della giornata Matteo Colleoni, Professore dell’Università di Milano Bicocca, Patrizia Malgieri, supervisore della mobilità urbana di TRT Trasporti e Territorio, e Luca Tosi, direttore dell’agenzia TPL di Milano, Lodi, Monza-Brianza e Pavia.
Tra gli altri uno spunto interessante è emerso dalla riflessione di Matteo Colleoni sul ruolo e l’importanza che possono avere, in contesti come quello bergamasco, le politiche di mobility management: uno dei dati più significativi emersi dall’indagine, infatti, è stato la ridotta attrattività del trasporto pubblico nei confronti del segmento di domanda costituito da coloro che si spostano per lavoro. Su tale segmento occorrerà in futuro agire e senz’altro l’attuazione di programmi di mobility management, anche estesi al di là dei confini cittadini, può contribuire a migliorare i risultati in tal senso. A margine dell’intervento di Colleoni è stato ricordato che da pochi mesi al direttore dell’Agenzia è stato affidato dal Comune di Bergamo il ruolo di “mobility manager d’area”, ossia il coordinatore dei mobility manager aziendali: ciò potrà, nei prossimi mesi, contribuire ad evidenziare importanti sinergie tra funzioni dell’Agenzia e politiche di mobility management.
Patrizia Malgieri si è invece soffermata su altri aspetti emersi dall’indagine: da un lato, la forte distinzione di comportamenti e tendenze tra l’area urbana del capoluogo e le aree più periferiche del bacino. In queste seconde il ricorso all’auto privata è più consistente e ciò costituisce al tempo stesso causa e conseguenza della dimensione e dell’estensione dell’offerta di trasporto collettivo. Un altro aspetto che l’indagine ha messo in luce è la distinzione di comportamenti secondo il genere: il tema è naturalmente complesso e riporta non solo all’ambito della mobilità ma al complesso di condizioni sociali ed economiche che caratterizzano il tessuto del bacino. È certo, comunque, che la componente femminile della popolazione mobile meriti un’attenzione specifica e in questo senso è stato annunciato che il prossimo anno l’indagine prevederà un focus specifico proprio sulla “mobilità di genere”.
Un punto chiave dell’intervento di Luca Tosi è stato l'invito a organizzare i servizi in base alla domanda effettiva, abbandonando l’idea di basarsi solo su medie statistiche, che non riflettono la complessità e la varietà dei territori. Indagini come quella realizzata dall’Agenzia con il contributo di Isfort sono senz’altro cruciali ai fini di una migliore conoscenza – quantitativa ma anche qualitativa e comportamentale – della domanda di mobilità: e una migliore conoscenza della domanda è il presupposto irrinunciabile dell’attività di pianificazione dell’offerta di trasporto pubblico. Naturalmente, poi, per poter agire sull’offerta occorre inevitabilmente agire sulle risorse e questo, ad oggi, rappresenta un punto di debolezza del sistema non tanto e non soltanto nella regione ma in tutto il Paese.
Infine, il direttore Marcello Marino ha sottolineato l’importanza di costruire una solida infrastruttura informativa per favorire lo sviluppo di soluzioni condivise e innovative nel settore della mobilità, con le agenzie che giocano un ruolo fondamentale nel fornire dati imparziali e utili per una pianificazione funzionale.
In conclusione, per migliorare la qualità della mobilità e soddisfare le esigenze dei cittadini il percorso da seguire è complesso ma ricco di opportunità e rappresenta una sfida comune a tutti gli attori della mobilità.
L’inquinamento ambientale all’interno delle aree urbane non riguarda solamente l’ambito della qualità dell’aria: uno dei principali problemi delle città moderne è l’inquinamento acustico. Il notevole incremento dei livelli di rumore nelle grandi città è causato soprattutto dal traffico dei numerosi veicoli privati che viaggiano sul suolo urbano, con gravi ripercussioni sulla salute pubblica e sulla qualità della vita.
L'inquinamento acustico generato dai veicoli privati è dovuto a diversi fattori:
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato che il rumore causato dal traffico può essere responsabile di: disturbi del sonno, come insonnia e cattiva qualità del riposo; stress e ansia, con aumento della sensazione di malessere tra i/le cittadini/e; problemi cardiaci, con incremento del rischio di malattie cardiovascolari come ipertensione e infarti; e riduzione delle capacità cognitive, con influenze negative sulla concentrazione e la produttività.
Per ridurre l’inquinamento acustico nelle aree urbane e i problemi che ne derivano, una delle soluzioni più efficaci è promuovere l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico. Spostarsi in autobus, tram, metropolitane o treni offre una serie di vantaggi che vanno ben oltre la riduzione del rumore.
Usufruire maggiormente dei servizi pubblici diminuendo l’utilizzo dei veicoli privati riduce il traffico stradale determinando meno congestione del traffico, meno rumori associati ai veicoli in movimento e minor numero di clacson e allarmi. Inoltre, i moderni mezzi di trasporto pubblico, come i tram e le metropolitane, sono più silenziosi rispetto alle automobili tradizionali. Anche l’introduzione di autobus elettrici o ibridi sta ulteriormente abbassando i livelli di rumore nelle città, grazie a motori senza combustione, con ulteriori rimandi positivi per la qualità dell’aria in termini di minori emissioni di CO₂. Un altro aspetto vantaggioso conseguente l’incremento dell’utilizzo di mezzi pubblici concerne la pianificazione urbana che vede ridotto lo spazio occupato da strade e parcheggi, potendo investire in infrastrutture verdi come parchi e piste ciclabili, migliorando non solo la qualità della vita dei/delle residenti ma anche l’attrattività delle città.
L'adozione di misure che incentivano l'uso del trasporto pubblico può aiutare a ridurre significativamente sia l’inquinamento dell’aria che quello acustico, offrendo vantaggi ecologici e sociali e migliorando la vivibilità delle città.
Sabato 28 settembre 2024 Alle 9.30
Sala Consiglio in Via Tasso presso il Palazzo della Provincia di Bergamo
L’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale, nello sviluppo delle proprie competenze e delle funzioni ad essa assegnate, conduce attività di analisi del contesto entro il quale si svolgono i servizi di trasporto pubblico locale con l’obiettivo di individuare le principali traiettorie del sistema e valutare i possibili interventi nella pianificazione dell’offerta dei servizi.
In questo quadro, e a partire da quest’anno, l’Agenzia intende presentare annualmente una relazione sullo stato della mobilità e del trasporto pubblico che possa contribuire a migliorare la conoscenza e l’interpretazione del sistema.
Per il 2024 l’attenzione si è concentrata sulla domanda. È questo uno dei principali problemi che il settore, dopo il biennio della crisi pandemica, ha dovuto affrontare ed è questo uno dei principali terreni su cui si misurerà nei mesi e negli anni a venire la qualità di enti ed operatori. Per questo l’Agenzia ha deciso di commissionare a un prestigioso centro di ricerca, l’Isfort, un’indagine diretta tesa a tracciare un profilo quantitativo e qualitativo della domanda di mobilità e di trasporto collettivo.
Il Direttore dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale Marcello Marino: «L’esigenza di conoscere meglio e con continuità la domanda di trasporto pubblico è dettata dai fatti: all’indomani dell’emergenza pandemica, nel bacino di Bergamo come nel resto d’Italia, il tasso di utilizzo dei mezzi pubblici è drasticamente calato e ancora oggi appare lontano dai livelli pre-COVID. Questo impedisce di conseguire gli obiettivi di riequilibrio tra mobilità privata e mobilità pubblica nell’ottica di una maggiore sostenibilità e, al tempo stesso, rischia di incidere negativamente sull’assetto economico dei servizi. L’Agenzia ha tra i propri compiti istituzionali la promozione del trasporto pubblico e la conoscenza della domanda è a tutti gli effetti una condizione per realizzare compiutamente tale compito.»
Sabato 28 settembre, a partire dalle 9.30, nella Sala Consiglio in Via Tasso presso il Palazzo della Provincia di Bergamo, si svolgerà la presentazione dell’indagine. Oltre al direttore dell’Isfort, Carlo Carminucci, commenteranno i risultati della ricerca il prof. Matteo Colleoni (Università di Milano Bicocca), l’ing. Patrizia Malgieri (TRT) e il dott. Luca Tosi (Direttore dell’Agenzia di Milano, Lodi, Monza-Brianza e Pavia).
Nel pomeriggio di venerdì 27, presso lo Spazio Viterbi nel Palazzo della Provincia, a partire dalle 17.00 si svolgerà la 12ma Conferenza Locale per Il Trasporto Pubblico, occasione nel quale l’Agenzia presenterà ad operatori, Enti e soggetti portatori di interesse lo stato del sistema del trasporto pubblico locale nel bacino e le prospettive per il prossimo anno.
Programma della giornata:
9:30 | Saluti istituzionali Pasquale Gandolfi, Presidente della Provincia Marco Berlanda, Assessore alla mobilità del Comune di Bergamo |
10:00 | Il valore della conoscenza della domanda di mobilità. Il ruolo dell’Agenzia di Bergamo Angela Ceresoli, Presidente dell’Agenzia per il TPL del bacino di Bergamo |
10:15 | Mobilità e Trasporto Pubblico nel bacino di Bergamo Marcello Marino, Direttore dell’Agenzia per il TPL del bacino di Bergamo |
10:30 | Presentazione dell’indagine sulla mobilità dei bergamaschi Carlo Carminucci, Direttore Isfort |
11:30 | Interventi e commenti Matteo Colleoni, Università di Milano Bicocca Patrizia Malgieri, TRT Trasporti e Territorio Luca Tosi, Agenzia per il Trasporto Pubblico di Milano, Lodi, Monza-Brianza, Pavia |
12:00 | Conclusioni |
Nata con l’obiettivo di promuovere un cambiamento comportamentale a favore della mobilità attiva, del trasporto pubblico e di altre soluzioni di trasporto pulite e intelligenti, la Settimana Europea della Mobilità è una delle campagne di sensibilizzazione più importanti della Commissione Europea sulla mobilità urbana sostenibile.
Come ogni anno, dal 16 al 22 settembre, le istituzioni locali sono incoraggiate a sperimentare una pianificazione innovativa, promuovendo infrastrutture e tecnologie sostenibili.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica aderisce all’iniziativa, coordinando e supportando le azioni organizzate da Comuni e Associazioni per affermare la posizione dell’Italia tra i Paesi con il maggior numero di adesioni in Europa.
Quest’anno il tema scelto per la campagna è “La condivisione degli spazi pubblici” il quale verterà su quattro linee guida tematiche d’intervento:
Per promuovere l’equità sociale, le superfici urbane destinate al traffico di veicoli non devono sottrarre lo spazio alla fruizione collettiva, ovvero quella di persone, mezzi di trasporto pubblico e altre attività. Mettere in atto azioni a promozione dell’equità sociale significa creare infrastrutture che incoraggino le persone a muoversi più spesso a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici, tutelare gli utenti più vulnerabili e adeguare il codice della strada mettendo la sicurezza dei pedoni al primo posto.
Il ruolo degli enti per il Trasporto Pubblico Locale è fondamentale al fine di sostenere le iniziative riguardanti la mobilità sostenibile. Ottimizzando il sistema dei trasporti nell’ottica di ridurre l’impatto negativo su ambiente, società ed economia, è possibile contrastare problematiche come: l’inquinamento atmosferico e acustico che ha ripercussioni negative sulla salute e il benessere delle persone oltre che dell’ambiente; la congestione stradale, dove il crescente numero di veicoli rallenta gli spostamenti, allunga i tempi di percorrenza e aumenta lo stress per gli automobilisti, oltre a causare ritardi nei trasporti delle merci con conseguenze sull’economia locale; gli incidenti stradali; il degrado delle aree urbane causato dall’eccessiva presenza di veicoli che occupano gli spazi pubblici per il parcheggio e frammentano il tessuto urbano, diminuendo la qualità della vita e l’attrattività della città; il consumo di territorio dovuto all’espansione delle infrastrutture stradali e dei parcheggi con impatto negativo sull’ambiente e il suo equilibrio ecologico; e i costi per l’utilizzo e il mantenimento di veicoli dei singoli individui che rappresentano un onere significativo per le famiglie e la comunità.
È importante che più città possibili cooperino per ridurre le emissioni della mobilità urbana in modo significativo, producendo cambiamenti a livello di politiche e infrastrutture a favore di un passaggio permanente alla mobilità sostenibile.
La Settimana Europea della Mobilità sarà un’occasione imperdibile per avviare processi di miglioramento della mobilità urbana in una direzione di sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Fonte: https://www.mase.gov.it/pagina/settimana-europea-della-mobilita-2024